la Fonderia

si occupa dei processi produttivi attraverso i quali dal minerale originario nascono non solo oggetti
ma anche leghe e materiali nuovi.

Si appronta il modello, quindi si preparano le anime e le forme.
Dopo
la fusione, la colata nella forma eppoi l’estrazione del getto per la pulizia e finitura.
Rispetto ad altre tecniche di lavorazione, solo la fonderia permette di ottenere pezzi di forma complessa
molto difficilmente ottenibili con altri metodi.

della Estrazione del Getto

venerdì 14 novembre 2008

STREET DADA STREET MAMA di Francesca La Cava

E.MOTION - gruppo phoenix
STREET DADA STREET MAMA


Regia e coreografia di Francesca La Cava
Collaborazione artistica: Corinna Anastasio
Compositing video: Marco Carlini e Gabriella Nobile
Musica: Brenda Fassie, Toumani Diabate e Ali Farka Tourè, Recoil, Tartit
Scene e disegno luci: Stefano Pirandello
Costumi: F. La Cava e C. Anastasio
Interpreti: la Compagnia





A Isoke………
In Africa il corpo femminile è diventato un nuovo oggetto.
Sono nate le “donne libere” urbanizzate» con un unico sogno: l'Occidente. Sogno che attraversa le tradizioni e le religioni e viene rappresentato attraverso la ritualità del vodoun.
Possessione e rito che parte da Mamy Wata con un nuovo significato, più individuale, banalizzato, privo di riferimenti alla natura religiosa del culto, molto vicino al concetto utilitaristico di rituale magico stregonesco, con un carattere di teatralità, mascheramento e rappresentazione vicino alla “fiaba” della società moderna.
Corpo, che diventa materia significante e significato insieme: “corpo degli dei in rapporto al corpo degli uomini, corpo in rapporto all’oggetto”.
È il terzo studio della coreografa Francesca La Cava su Mamy Wata. Un viaggio nelle tradizioni africane e nel loro mutamento a contatto con l’Occidente. Il percorso di giovani donne africane illuse dal benessere dell’Occidente ed il loro coinvolgimento attraverso promesse e ricatti che attraversano la cultura animista. Dea, Mamy Wata che promette il benessere e la ricchezza una volta arrivate in Occidente.
Maman o Madame con la loro stessa pelle coinvolte nella terribile tratta di questi bei corpi neri in vendita. Al centro della tematica ci sono i riti di possessione a Mamy Wata, una divinità presente nella cultura africana, ai quali vengono sottoposte le giovani donne nigeriane. Il legame con questa divinità è perverso in quanto ciò che promette in termini di benefici individuali, toglie in termini di rapporti sociali. Le esperienze di possessione legate a questa divinità snaturano gli originali rapporti di parentela creando spesso conflitti all’interno delle famiglie d’origine, per creare legami con madame e assumere comportamenti definiti “bizzarri”. Un percorso immaginato da noi donne bianche per addentrarci, sdrammatizzando con un pizzico di ironia, nella tratta delle donne nere, nei loro riti e nei loro costumi.
In scena viene proiettato un cartone animato in 2D, realizzato ad hoc per questa nuova creazione, che interagisce e fortifica il racconto drammaturgico dello spettacolo.

Francesca La Cava interessata all'analisi del Mito, all'antropologia e al teatro del "900, nei suoi lavori porta in scena il quotidiano, le denunce alla società e alla storia dei nostri tempi catapultando riti e culture nell'attuale sistema occidentale. E' interessata alla diversità fra i popoli e alla singolare personalità di ogni individuo-danzatore che esalta, talvolta con ironia.